domingo, 24 de febrero de 2008

Lettera aperta a tutti coloro che hanno potere di decisione sulla città di Toledo


Cari amici:

Scrivo queste parole, questa lettera, a tutte le persone che amano la città di Toledo e, supratutto, a le persone che hanno la responsabilità di lavorare perche il legato culturale e il patrimonio archeologico non sia distrutto.
Ci sono poche notizie storiche sulle popolazioni che vissero in Toledo dopo i romani. Da poco tempo fa sono stati trovati resti archeologichi del periodo visigotico. Questa nuova importante scoperta è destinata a gettare nuova luce sull'epoca visigotica. Ora Toledo possiede un luogo fisico che rappresenta il suo periodo visigotico medievale e questo luogo deve essere conservato. In questa epoca, in cui i luoghi diventano sempre più virtuali, ogni scoperta ha la sua importanza. Tutti cerchiamo la storia e, invece, come adesso, la incontriamo sotto la terra. E non si può perdere un altra volta sotto i muri d’una città moderna. Tutte le persone dobiamo essere un po’ appassionati dell’archeologia e della civiltà.
Cuando guardo certe opere, penso come si la mia persona amata, la mia città, fosse andata via, e io vorrei fuggire via e nascondermi da tutto questo... Ma resto immobile qui, senza parlare, e decido scrivere queste parole, questa lettera, e gridare che voglio la mia millenaria città viva. Non ci riesco a staccarmi di la e cancellare tutte le pagine con la sua immagine e vivere come se non fosse stato mai amore.
Toledo deve sopravvivere. La gente non può restare stanca, immobile, senza parlare. Il tempo qualche volta può aiutare a sentirci meno male…, a potere dimenticare, ma adesso dobiamo pregare che la città viva.
La città è innocente. I muratori sono innocenti. Il denaro non ha occhi. Due mille anni di storia, di cultura, di civiltà, sono stati liberati dopo tanto tempo sotto la terra. I resti antichi possiamo vederli. Non si può perdere la cultura visigotica. Preghiamo un atto di clemenza. E la clemenza penso che non dovrebbe essere ostacolata da alcuna condizione economica. È pietà e comprensione che deve essere guidata, forse, anche dai sentimenti, questi sentimenti che guardiamo nei due mille anni di storia che ci sono davanti dei nostri occhi. La città non è colpevole di nascondere da molto tempo sotto la terra il suo patrimonio storico.
Amo Toledo. Adoro la sua storia. Non sono pazzo, non sono fuori di testa, credo in Dio, ragiono e lotto contro ogni ingiustizia, anche la più piccola. Propongo, per questo, di diffendere e diffondere la conoscenza critica della cultura visigotica che c’è nella nostra città di Toledo.
È tutto. Non voglio dirne mais. Chiedo a tutti coloro che hanno potere di decisione sulla città di Toledo di guardare il futuro della cità con gli occhi della cultura, della civiltà e non con gli occhi degli interesi economici.
Voglio augurare a tutti coloro che hanno potere di decisione in questa storia sul presente e il futuro de la città di Toledo, di passare un felice tempo senza il peso di un’ingiusta condanna sulla coscienza.

POEMA GATILLAZO


Equilibrada suavidad gobierna
la fragua en la que funde el dúctil hierro
y la mano no se quema.
La parusía es un verso sáfico
penetrando del bosque en la espesura
con la savia del poema.
El viaje: fabuloso. Inmóvil
en el vértigo. Canto de amapolas.
Suspiro. Vida suprema.
No quiero echar al vuelo la paloma
con tu nombre de fúlgidos volcanes
de mis dedos en la yema.
Náufragos de amor, en la miel de un hondo
abrazo trasmina un cálido aroma…
¡Ay! sáfica retórica…
Ni el gusto me viene a lomos de los ritmos.
Ni el verso surge refulgente de la pluma.
¡Por todos lo dioses! Sin medida
quede este aborto de poema,
que ni aborto es, pues es gatillazo.